L’indomani mattina arrivarono puntuali. Io ero imbarazzatissimo ma Helen mi mise subito a mio agio presentandomi Christoph con una naturalezza incredibile. Si sedettero ed Helen mi ordinò di servirli. Finito di mangiare Helen disse di avvicinarmi, seduta ed abbracciata a Christoph che le accarezzava un seno con aria di sfida.” Sai, ho parlato molto di te a Christoph “ scoppiarono in una risata, “soprattutto del tuo ridicolo cazzetto, così Christoph ha deciso di chiamarti proprio così: cazzetto. Su avanti spogliati e fai vedere”. Ero eccitatissimo. Mi spogliai. Christoph si mise a ridere “povera Helen ma adesso ti ripago di tutto ciò che non ti ha dato questo cornuto” poi rivolto a me: “noi andiamo a letto. Tu cazzetto rimetti a posto la cucina e preparaci il bagno e guai a te se ti masturbi”. Li sentivo gemere, ansimare mi sembrava di impazzire di gelosia, di vergogna, di umiliazione ma mi piaceva, mi piaceva da pazzi ed Helen lo aveva capito. Il menage sembrava perfetto. Io ero il loro cameriere. Dovevo assisterli, servirli a tavola, portare loro il caffè a letto. Spesso uscivano e si divertivano a frequentare gli stessi locali che frequentavo con Helen. A volte tornavano a casa e andando a letto mi davano le mutandine di lei da leccare. “Tieni! Divertiti anche te!” Un giorno Helen mi chiamò in camera da letto e mi disse che potevo assistere. Come era solito fare Christoph se ne venne nel culo della mia donna poi lo tolse e lei mi ordinò di ripulirlo. Così presi per la prima volta un cazzo in bocca. Fu sconvolgente. Non presi un cazzo qualunque, presi quello che mi faceva becco, appena uscito dalla fica della mia donna, ancora sporco degli umori di lei e dello sperma di lui. Ricordo che venni senza toccarmi mentre Helen urlava “dai cornuto! Bacia il cazzo che mi chiava! Pulisci l’uccello che ti fa becco!” La storia andò avanti due anni poi, con la stessa naturalezza del primo giorno Helen mi comunicò che partiva con il suo manzo e che tra noi era tutto finito. Me ne tornai in Italia e condussi una vita normale ma sempre nel ricordo di quel periodo fantastico. Finchè venti anni fa conobbi quella che adesso è mia moglie, Alessia. E qui comincia un’altra storia fatti di centimetri avanti e metri indietro, la mia vera storia di sofferenza.